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Media

Meta vuole screditare TikTok, arruolando esperti per farlo

TikTok sta diventando una piattaforma sempre più popolare al giorno d’oggi, ragione per la quale aziende come Meta non hanno intenzione di essere messe da parte. Da questa motivazione capiamo in fretta che sia disposta a fare di tutto per riottenere la sua posizione predominante, ma fino a che punto sarebbe in grado di spingersi?

Piattaforme come questa diventano sempre più grandi con il passare del tempo – Androiditaly.com

Meta, in base ai dati registrati, ha affermato di aver avuto dei rallentamenti in termini di crescita per quanto riguarda la sua utenza, con un calo di quasi 1 milione di persone attive giornalmente. Questo è un problema davvero difficile da risolvere, ma è anche vero che, secondo Mark Zuckerberg, la colpa ricada interamente su TikTok.

E con molta probabilità pensano che sia così: tenete conto che Facebook abbia affermato che l’applicazione citata poc’anzi sia una delle più grandi sfide che ci siano in circolazione, e per costatarlo basti pensare che ci sia stato un aumento dell’utenza di 1 miliardo di persone nel giro di appena tre anni in tutto il mondo. Se Instagram ci ha impiegato molto tempo per raggiungere questo risultato, a TikTok gli sono serviti soltanto dei mesi.

Il progetto di Facebook

TikTok, a causa della sua immensa popolarità acquisita in poco tempo, ha attirato l’attenzione di società estremamente conosciute come Meta – Androiditaly.com

Dalle analisi di cui vi abbiamo appena parlato, Meta ha deciso di contrattaccare duramente. Per farlo ha scelto appositamente di arruolare una società di consulenza per diffondere sui media locali statunitensi, con una strategia di escalation verso quelli nazionali, un messaggio preciso volto a screditare il social network di origini cinesi.

Questo post indica in Targeted Victory l’azienda a cui si sarebbe rivolta Facebook, e le informazioni sul quotidiano americano sono tratte da alcune mail interne che poi sono state condivise da una fonte anonima con la stessa comunicazione. L’obiettivo sarebbe quello di screditare TikTok facendo leva su elementi anche di legittima preoccupazione, come la proprietà cinese del social network, la raccolta di dati tra i giovani, i possibili danni alla salute mentale degli utenti e i cattivi esempi e tendenze alimentati da determinati contenuti presenti sulla piattaforma.

E con tanto materiale a disposizione, ovviamente anche i media avrebbero potuto intervenire per aggiungere paure e ansie infondate allo scopo di migliorare il piano di Meta, inoltre viene anche detto che l’agenzia avrebbe persino recitato la parte di un “genitore preoccupato“, in cui un incaricato invia una lettera di preoccupazione all’azienda per poter rendere il tutto più credibile possibile.

Sebastiano Spinelli

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