Microsoft Defender ora pensa anche ai dati sul cloud Google

Il sistema di protezione Microsoft Defender pronto ad ampliare il proprio raggio di azione: ecco come proteggerà il cloud Google.

Microsoft Defender for Google
Microsoft Defender for Google è la nuova soluzione di Microsoft per la protezione dei sistemi multi-cloud – Androiditaly.com

La sicurezza è diventata l’obiettivo numero uno per quasi tutti gli ambiti tecnologici. Microsoft ha recentemente avuto (e tutt’ora ha) a che fare con un malware insidioso, Electron-bot, che si insinua all’interno dei nostri device attraverso i download effettuati tramite Microsoft Store.

Questo è solo l’ultimo di una lunghissima lista di virus che minacciano la sicurezza dei nostri dati e della nostra privacy. Per questo motivo la casa di Redmond poco tempo fa ha deciso di estendere il suo sistema di protezione Microsoft Defender anche ai dispositivi Android e iOS.

Le nuove sfide, però, non terminano qui. Dopo il lockdown e, più in generale, durante questi tempi di pandemia, la mole di dati online è aumentata a dismisura. Molti di questi sono stoccati nei sistemi cloud, che permettono di sfruttare una memoria esterna e facilmente accessibile dagli utenti.

La gestione di queste piattaforme non è semplicissima, anche perché la dislocazione di una grande quantità di informazioni all’interno di un mondo multipiattaforma e multi-cloud rende più complicata la protezione delle stesse. Microsoft ha deciso di muoversi proprio in questo senso per semplificare e incrementare la sicurezza.

Microsoft Defender for Google per un cloud in sicurezza

Riportiamo alcuni dati. Le statistiche dicono che il 92% degli utenti utilizzano sistemi multi-cloud, mentre il 73% si dichiara in difficoltà quando si tratta della loro gestione. Il crimine informatico gioca esattamente su queste criticità per diffondere i suoi virus ed espandere il loro raggio d’azione.

Google Cloud Platform (GCP) è il servizio di cloud di Google. Con le nuove funzionalità di Microsoft Defender for Google anche questo sistema potrà usufruire della protezione offerta dal colosso di Redmond. GCP va dunque ad aggiungersi ai sistemi supportati, insieme ad Amazon Web Services e Azure.

Attraverso Multicloud Secure Score, le aziende che posseggono grandi quantità di dati dislocate su vari sistemi di cloud possono avere una visuale complessiva della situazione. Si rende disponibile ora anche il Cloudknox Permissions Management, che permette una gestione semplificata dei permessi.

C’è anche un’importante novità per quanto riguarda i pagamenti. HSM di Azure Payment gestirà in sicurezza le transazioni tramite cloud, mentre Azure Active Directory sarà disponibile per la protezione dei carichi di lavoro per app e servizi che vengono svolti sui sistemi di cloud.

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