Se fai la Dose Booster hai un Bonus da €500, la nuova bufala su WhatsApp

La nuova bufala corre ancora una volta sui social e per l’occasione cavalca il trend delle vaccinazioni e della terza dose booster

Frode 05022022 -Androiditaly.com
Tra le truffe online più comuni quelle che utilizzano la
modalità del pishing sono le più comuni e insidiose -Androiditaly.com

L’ultima fake news che corre su WhatsApp ha qualcosa di incredibile. Come tante informazioni errate che circolano in rete anche questa nello specifico si appoggia su un tema molto discusso in questi giorni ovvero la terza dose di vaccino anti-Covid.

Alcuni utenti che utilizzano l’app di messaggistica istantanea del gruppo Meta hanno infatti segnalato di essere stati raggiunti da un messaggio sospetto che paventava la possibilità di richiedere un sostegno economico da governo a fronte del fatto di aver effettuato la vaccinazione aggiuntiva. Ma questo testo non ha nulla a che fare con alcun intervento dello stato, men che meno vi farà ottenere alcunché da qualcuno.

Come funziona la truffa che corre su WhatsApp e cosa fare in caso ci dovessimo imbattere nel messaggio incriminato

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Anche questa ennesima bufala è una chiara frode al cittadino. E tranquilli, nessuno vi darà nulla se vi vi avvinerete. Piuttosto diffidate sempre da chi promette di darvi del denaro in cambio di nulla – Androiditaly.com

Anzi, come per tutte le frodi online, se non utilizzeremo appieno le nostre competenze informatiche, rischiamo di perdere anche parecchio tempo e denaro.

Ma analizziamo più nel dettaglio questa spinosa faccenda. Sta rimbalzando sui social un messaggio che gli utenti più incauti si stanno girando. In questo è paventata la possibilità di ottenere un bonus dallo stato del valore di 500€. Segue quindi il solito link sul quale cliccare che ci conduce ad un portale.

Siamo dunque di fronte ad un classico esempio di truffa online che viaggia tramite il fenomeno di pishing. Una modalità molto diffusa e amata dai cybercriminali. Il sito infatti richiama molto un dominio istituzionale, ma apparte l’aspetto dell’interfaccia, che potrebbe essere più o meno curato nei dettagli, è solo una trappola. Questi infatti non sono che specchietti per le allodole, che portano i più sprovveduti a consegnare direttamente ai malintenzionati in propri dati. E una volta comunicati, siamo certi che verranno utilizzati fini illegali.

Come difenderci quindi da questa ennesima criticità? È molto semplice. Come per tutti i pericoli della rete, al netto di avere installato sui propri dispositivi un valido prodotto antivirus, dovremo prima di tutto utilizzare il nostro buonsenso. Il governo ci darà un incentivo per assolvere a questo dovere civico.

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