SpaceX porta in orbita altri 47 satelliti Starlink: la quota sale a 2.200 già in orbita

Il 3 marzo sono partiti altri 47 satelliti per la costellazione artificiale più grande di sempre. Starlink continua ad allargarsi anche viste le ultime necessità delle zone meno fortunate. Il numero dei satelliti sale a 2.200, la maggior parte già attiva. 

Il 3 marzo alle ore 15:35 secondo il fuso orario italiano altri 47 moduli sono partiti per l’orbita di Starlink. Per il lancio si è ricorsi ad un razzo della tipologia Falcon 9 a due stadi. Il razzo in questione è al suo undicesimo rientro come altri due razzi sfruttati da Space X. Un vero e proprio record di reimpieghi e anche stavolta il rientro del primo stadio è andato a buon fine, ad appena nove minuti dal lancio.

In questi primi due mesi del 2022 l’azienda aerospaziale è già al sesto invio di satelliti e il calendario prossimo non è meno affollato. In ogni lancio è previsto il recupero dei razzi, cosa che rende Elon Musk molto orgoglioso. L’imprenditore confida che grazie a questa capacità l’esplorazione dello spazio sarà sempre più facile.

Il video condiviso dal Space X permette di apprezzare l’aspetto visivo, senza audio. Una giornata di sole con condizioni tali da ipotizzare una percentuale di successo del 90%. per ogni evenienza si era tenuta la data del giorno successivo come jolly.

Passato il punto di maggiore stress e maggiore pressione aerodinamica per il razzo si passa a un rallentamento per passare al punto di separazione. Una volta separato lo stadio viene recuperato a terra. Confermata la separazione il satellite è nello spazio.

I razzi falcon 9

falcon 9
I razzi riutilizzabili sono il cavallo di battaglia per il progetto Starlink. – Androiditaly.com

Il modello Falcon 9 è una razzo che consente più utilizzi e viene sfruttato da Space X non solo per ma anche per il trasporto delle persone. Il recupero di parte del razzo, specie la più costosa, consente di ammortizzare i costi delle missioni spaziali.

Ogni Falcon 9 misura 70 metri di lunghezza e ha un diametro di 3,7 metri, con una massa complessiva di quasi 550 kg. Il primo stadio del razzo contiene nove motori Merlin e altrettanti serbatoi contenenti ossigeno liquido e cherosene come propellente.

Tra il primo e il secondo stadio del razzo di Space X si trova un pezzo intermedio che consente la separazione delle parti nonché di orientare il modulo per il rientro. Il secondo modulo infine determina la posizione in orbita e possiede un motore solo. Infine è presente il “payload” , una copertura che protegge il satellite. Nella forma Dragon può contenere l’equipaggio.

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