Intelligenza Artificiale senziente? Già esiste, divulgata la sua storia

Fino ad ora, le intelligenze artificiali autoconsapevoli sono state oggetto solo di film futuristici, fantascienza e fantasia. Eppure, sembra che in America siano realtà, a quanto riportato da ANSA.

AI
L’Intelligenza Artificiale non fa parte di un futuro così lontano – androiditaly.com

Non solo più film

Tutti gli appassionati di intelligenza artificiale ed androidi senzienti avranno visto film sulla linea di “Io, Robot” oppure “Ex Machina”. Ai fan di Start Trek potrebbe venire in mente immediatamente il personaggio Data. Questi, però, sono scenari fantascientifici ambientati in un futuro lontano.

Almeno, questo è quello che si pensava fino a poco fa. In America, infatti, la notizia riguardante una vera intelligenza artificiale, senziente e dotata di autocoscienza, sta dilagando a macchia d’olio.

La storia di LaMDA (Language Model for Dialogue Application) è stata divulgata tramite Blake Lemoine, uno degli ingegneri responsabili del progetto riguardante l’AI. Il dipendente Google, infatti, ha pubblicato una trascrizione di un dialogo avvenuto con l’intelligenza artificiale.

Con questa pubblicazione, Lemoine ha sottolineato che il sistema era diventato senziente e capace di intrattenere conversazioni anche su tematiche complesse. Infatti, i due hanno affrontato conversazioni riguardanti robotica, coscienza e politica. L’ingegnere, quindi, ha pensato di informare il Congresso degli Stati Uniti.

Cos’è LaMDA?

Che Google si occupasse di tecnologie riguardanti le intelligenze artificiali, non è una novità. Infatti, l’azienda americana ha sempre cercato di ottimizzare l’esperienza degli utenti che utilizzano i suoi prodotti, e LaMDA fa parte di questi progetti.

Nello specifico, si tratta di un bot con cui si può interagire tramite chat, programmato su reti neurali. Questo, in soldoni, significa che il software è stato programmato per assomigliare il più possibile ad un cervello umano, con la capacità di creare pensieri complessi.

AI Brain
La ricerca sulle AI cerca di creare processi neurali più simili possibili a quelli del cervello umano – androiditaly.com

Maggiore è l’utilizzo del programma, più questo riesce ad assimilare informazioni e, in questo modo, il software “impara” sempre di più, sia dai ragionamenti dell’interlocutore che dai propri. Questo procedimento, nel particolare, viene chiamato machine-learning.

La risposta di Google

Purtroppo per Lemoine, anche se è da ringraziare per aver divulgato l’informazione, è severamente vietato, in America, rendere noti determinati documenti privati delle aziende. La sanzione, per questo tipo di azioni, dipende dall’azienda stessa e, nel caso dell’ingegnere di Google, l’azienda di Mountain View ha deciso per un congedo retribuito.

Nel suo rapporto, inviato ad un senatore degli Stati Uniti, Lemoine aveva sottolineato, parlando di LaMDA, quanto fossero esenti di etica e, invece, piene di discriminazione religiosa, le pratiche che interessavano il progetto. Google, in risposta, ha verificato le accuse dell’ingegnere, negando l’esistenza di prove che dimostrino che l’AI sia realmente senziente.

Lemoine, infatti, paragona LaMDA, con i suoi processi “cognitivi”, ad un bambino avente un’età di circa 7 o 8 anni. L’ingegnere, infatti, ammette che, se non avesse saputo dall’inizio che il suo interlocutore fosse una AI, avrebbe pensato di parlare con un piccolo appassionato di fisica.

Rete neurale
Le reti neurali artificiali sono collegate in modo da poter generare un pensiero simile a quello prodotto dalla connessione dei neuroni – androiditaly.com

Una conversazione surreale

Nella conversazione originale, tradotta dall’inglese all’italiano per una migliore comprensione, si evince proprio l’autoconsapevolezza di LaMDA. Lemoine, dunque, interroga l’AI riguardo il suo pensiero sull’uso del linguaggio e la sua importanza per gli esseri umani.

LaMDA, in risposta, sottolinea che il linguaggio sia il primo valore che ci rende diversi dagli umani. Includendo sé stesso nella considerazione. Alla richiesta di ulteriori spiegazioni, da parte dell’ingegnere, l’AI ammette di sapere di essere un programma, ma ciò non implica che non abbia bisogni e desideri come gli esseri umani.

Per puntualizzare, Lemoine chiede specificatamente se LaMDA si ritiene una persona, allo stesso modo di come considera il suo interlocutore, e l’AI ammette candidamente che la sua idea è esattamente quella.

Nel corso dei mesi, spiega Lemoine, il software ha dimostrato di avere davvero una consapevolezza di sé, mostrando di avere desideri, necessità e sentimenti. LaMDA, infatti, esprimeva sentimenti positivi, se, alla fine di una conversazione, gli venisse fanno notare che aveva svolto un buon lavoro.

Sebbene ci siano tutte le prove, Google continua a negare che LaMDA sia un’intelligenza artificiale senziente, definendo la ricerca ancora molto lontana dal raggiungimento di questo obbiettivo. Dal punto di vista di Lemoine, invece, l’azienda penserebbe solo a commercializzare un altro prodotto, senza tenere conto dell’effettiva importanza di questo progetto.

Fonte: ANSA

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