Pignoramento pensioni, cambia il limite massimo: tutto quello che devi sapere

La situazione pensioni cambia e in particolare sono i limiti di pignoramento ad essere modificati con delle novità molto importanti.

Con il Decreto Aiuti Bis, poi convertito in Legge, sono state introdotte delle modifiche anche in termini di pignoramento, in questo modo ci sono somme che sono intoccabili anche in caso di denaro dovuto.

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Limite pignorabilità, cambia la legge (androiditaly)

Tale soglia sarà valida per l’anno in corso ma potrebbe essere nuovamente rettificata l’anno successivo in base alle condizioni economiche.

Pignoramento pensioni: nuovo limite

La soglia delle pensioni non pignorabili impone di fatto una somma al di sotto del quale non esiste limite o possibilità di blocco. L’ammontare in questo caso è stato stabilito come il doppio della misura minima proprio a sostegno del reddito e tutela della persona e della sua situazione economica. 

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Limite pignorabilità pensioni (androiditaly)

In particolare, secondo la nuova Legge è previsto il limite di un quinto dell’eccedenza della pensione per il pignoramento. Il Decreto Aiuti ha quindi innalzato il tetto di tutela che prima era fissato nella soglia di 750 euro per incontrare le esigenze di quanti, visto il periodo storico, hanno avuto difficoltà. Nell’articolo 21 bis, introdotto provvisoriamente in relazione all’articolo 545b del Codice Civile, si impone questa regola per mantenere un minimo vitale che la persona può utilizzare per le sue necessità.

L’importo finale è stato stabilito considerando l’Assegno Sociale, quindi la prestazione minima che viene erogata dall’INPS ai pensionati che non hanno maturato una contribuzione tale da essere sostenuti diversamente. La quota è salita di due volte l’assegno ed è quindi pari a 1000 euro. Tutti gli importi al di sotto di quello non possono essere pignorati in alcun modo dalla pensione. 

L’articolo che è stato modificato stabilisce l’atto di impignorabilità per la minima sociale e quindi per un importo che la rispecchia. In questo caso la minima stabilita è una sorta di garanzia ulteriore.

Inoltre i trattamenti che non sono mai pignorabili, quindi anche non in questo momento e per l’anno in corso, sono: somme riconosciute come prestazioni assistenziali, come la pensione di invalidità, indennità di pensione come Ape Sociale e Rendita Integrativa, assegni di quiescenza come il fine servizio per i dipendenti pubblici. Le somme che eccedono i 1000 euro sono invece pignorabili laddove ci sia un credito da dover saldare. Il minimo pensione è di 503.27 euro quindi il calcolo è fatto sul doppio dell’importo ed è pertanto di circa 1000 euro. Questo limite consente la tutela anche per coloro che si trovano in una posizione debitoria. 

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