Digitalizzazione potrebbe mettere a rischio 1,5 milioni di posti. L’indagine

Secondo il Rapporto Centro Einaudi, il processo di digitalizzazione delle imprese potrebbe creare un’enorme disoccupazione.

Infografiche Digitalizzazione e lavoro (Pixabay)
Foto di Free-Photos da Pixabay

L’innovazione digitale è importante, anzi fondamentale, ma potrebbe produrre effetti collaterali spiacevoli. Il XXV Rapporto sull’economia globale parla infatti del pericolo che la digitalizzazione potrebbe rappresentare per milioni di lavoratori.

Smart Working ed e-commerce le costanti

Smart working Digitalizazione e lavoro (Pixabay)
Foto di Gracini Studios da Pixabay

Secondo il rapporto del Centro Einaudi, le vendite di vestiti di abiti formali da uomo sono dimezzate rispetto al 2011. Segno che, i lavori impiegatizi, tipicamente da ufficio, stanno perdendo la loro caratteristica principale: il lavoro d’ufficio, appunto.

Il crollo delle vendite dei vestiti “grigi” potrebbe dipendere dall’importanza dello smart working nella società attuale. Chi può permettersi di lavorare da casa non si reca più in ufficio, venendo meno anche agli acquisti più formali.

Al contrario, sembrano emergere e confermarsi gli stili legati alla maggiore comodità e funzionalità. Chi lavora in smart working indossa abiti comodi e questo si riflette anche sui dati degli acquisti sugli e-commerce.

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La pandemia è stata ovviamente determinante riguardo il cambiamento degli stili di vita. Il lockdown e il sistema delle restrizioni hanno fatto emergere bisogni diversi e servizi diversi. Lo smart working ha risposto a molte esigenze lavorative, mentre l’e-commerce ha dato una grossa mano ai consumi.

Mario Deaglio, curatore del rapporto di Einaudi, ha parlato anche di Recovery Plan, che porterà all’Italia enormi risorse. Secondo Deaglio la ripresa non sarà affatto semplice. Così come non saranno scontate le varie trances di finanziamenti da parte dell’Europa.

Questo vuol dire che le scelte su come spendere questa enorme quantità di denaro saranno fondamentali. Il Centro Einaudi si sofferma su quelle che reputa essere le maggiori riforme: burocrazia, giustizia civile e riforma tributaria.

 

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