Sky e DAZN nei guai con le IPTV: arrivano 1800 nuove denunce

Smantellata una rete di IPTV illegale con origine nel Varese e scattano le denunce per il clienti in tutta Italia

Normalmente a finire nella rete di questo tipo di illegalità sono le piattaforme di intrattenimento che trasmettono in streaming – Androiditaly.com

Nuovo punto importante alla lotta alla illegalità segnato dalle forze dell’ordine. Questa volta a finire nel mirino delle indagini un uomo colpevole di aver venduto sistemi di Internet Protocol TV (IPTV) illegali, che consento all’utente finale di ricevere i canali attraverso la rete dati.

Durante gli accertamenti è stato possible comprendere meglio quali fossero i soggetti coinvolti. Dal punto di vista delle emittenti, i più colpiti sono anche i più noti, ovvero Sky e Dazn. Ma il sistema si è evoluto e riesce ad accedere a piattaforme come Disney e Mediaset Premium.

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L’accusa mossa contro il truffatore è quella combinata e molto grave di contraffazione, violazione della proprietà intellettuale e frode informatica.

I contorni della vicenda e perché questa potrebbe rappresentare un caposaldo alla lotta all’illegalità

Abbonamenti stracciati per accedere a tutti i contenuti, è con queste promesse che si attirano clienti nella rete dei IPTV – AndroidItaly.com

Diversamente dal solito il soggetto delle indagini però non è solo la mente criminale. Le denunce questa volta sono arrivante anche ai 1800 clienti che hanno utilizzato i servizi di abbonamento a prezzi stracciati proposti dall’uomo.

L’assurdità di questa faccenda è che rintracciarli è stato talmente semplice da risultare disarmante. Alla Guardia di Finanza è bastato seguire i movimenti del conto corrente del criminale per risalire a chi usufruiva del servizio. Ma non solo, grazie ad un form con dati anagrafici necessario per attivare la richiesta presso il fornitore, gli utenti risulterebbero tutti identificati.

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Un gesto che costerà caro visto che per loro scatta l’accusa di ricettazione e che in questi casi sono previste delle pesanti ammende per risarcire il danno alle società e allo stesso tempo dissuadere in cittadini ad abbracciare comportamenti non ortodossi.

Il giro di affari d’altronde è significativo. Secondo le stime della GFD ammonterebbe a 500.000 euro, un importo maturato nel triennio 2017-2020. Importi notevoli sfuggiti fino ad ora alle maglie del fisco. Ma anche gli utenti finali non se la passeranno meglio, visto che le multe fioccate arrivano a toccare un totale di 300.000€.

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