Il primo occhio stampato in 3D è stato trapiantato su un uomo: ecco la vicenda

Quando la scienza riesce a risollevare la vita di una persona, è sempre una meravigliosa conquista. E’ il caso di quest’uomo, con necessità di protesi oculare, che ha ritrovato la forza di “vedere” il mondo con occhi diversi. Letteralmente.

La prima protesi oculare stampata in 3D – Androiditaly.com

Un passo avanti per la scienza che deve fare il giro del mondo, pecche tutti devono sapere cos’è successo e che cosa è riuscita a fare una semplice stampante 3D. Lo sa bene Steve Verze (l’uomo che vedete ritratto in foto in alto). Steve è un ingegnere, ha 47 anni e da qualche giorno è il fiero possessore di una protesi oculare stampata in 3D.Il sorriso racconta tutto da sé, e siamo molto felici per lui.

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Si tratta della primissima volta  pratica che una soluzione di questo  genere venga impiegata in luogo della tradizionale protesi acrilica, molto buona e ottima, ma mai com questa: l’intervento è stato eseguito a Londra, presso il Moorfields Eye Hospital, specializzato in malattie e interventi oculari come si evince dal nome, e dove Steve ha provato per la prima volta il suo nuovo occhio stampato, lo scorso 11 novembre. Il 25 novembre poi, dopo essersi sottoposto all’operazione di impianto definitiva, che è riuscita perfettamente, è tornato a casa tutto soddisfatto. “Ho necessità di una protesi oculare da quando ho 20 anni e mi sono sempre sentito a disagio. Questo nuovo occhio ha un aspetto fantastico” ha dichiarato Verze, entusiasta dell’esito. Come possiamo vedere dalla foto, a malapena si nota qualche differenza. I vantaggi derivati questa nuova tecnologia sono molti. Basti pensare che l’occhio è stato realizzato tramite l’impiego della stampa in 3D (una tecnologia applicabile a bistecche vegetali, ponti o interi quartieri, senza contare forchette e , se siete Fan di Grey’s Anatomy, sapete bene dove stiamo andando a parare) e consiste in un effetto decisamente più dettagliato, definito e realistico, con colori più naturali e uno sguardo meno artificiale, fittizio, grazie anche al fatto che conferisce una reale percezione della profondità della pupilla e si vede chiaramente che non è disegnata. Ma solo stampata. Questo risultato è possibile perché vengono impiegate scansioni dell’occhio fin nei minimi dettagli, invece che uno stampo invasivo della cavità oculare, fastidioso e per nulla piacevole.

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Inutile dire che questa scoperta rientra nella storia: le protesi oculari stampate in 3D potrebbero diventare migliori di quelle tradizionali, ma non solo per questo. La realizzazione   è molto più veloce e, con i tempi ridotti, realizzarne parecchie sarà un gioco da ragazzi.

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