Le Big Tech si espongono sul diritto all’aborto che sta scatenando l’America

Di fronte all’abolizione a Washington del diritto costituzionale all’aborto è difficile restare indifferenti. In 26 stati questo provvedimento si farà presto sentire ma i colossi della tecnologia pare abbiano più di qualcosa da dire a riguardo. 

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Il diritto costituzionale è stato abolito, ma saranno tutti d’accordo con questa decisione? – Androiditaly.com

Il 25 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito una sentenza storica del 1973, cancellando di fatto il diritto costituzionale all’aborto. Questo non significa che il provvedimento valga per tutti i membri della federazione. Tuttavia i singoli stati possono ora scegliere autonomamente. In alcuni di questi però, come Louisiana e Missouri, il divieto risulta già in vigore.

Una simile decisione non può che dividere l’opinione pubblica. Pare però che a farsi sentire a sorpresa siano i cosiddetti “Big Tech” (Apple, gruppo Meta, Microsoft, Google…) pronti a formulare delle proprie contromisure. Apple per esempio garantisce supporto economico a tutte le dipendenti per viaggiare all’estero e dunque ricevere le cure mediche di cui necessitano. Il vantaggio si applica alle dipendenti che lavorano per la società da almeno 10 anni.

Il proprietario della Microsoft, Bill Gates, si spinge anche oltre. Su Twitter condivide il proprio rammarico per la decisione della Corte Suprema sottolineando i rischi a cui espone la salute delle donne. Afferma inoltre che supporterà il proprio personale indipendentemente dallo stato di residenza per accedere ad un’assistenza sanitaria adeguata.

La parola a Google e Meta

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Google ha inviato una mail di sostegno a tutto il personale. – Androiditaly.com

L’accordo fra i Big Tech sembra unanime anche allargando il campo a Google e al gruppo Meta. Il colosso di Mountain View ha provveduto tramite il proprio chief people officer a inviare un messaggio a tutti i dipendenti per ribadire il proprio sostegno al diritto sull’aborto.

Inoltre assicura che con i benefici presenti le cure mediche possono essere richieste al di fuori dello Stato in cui vivono. Non solo, i dipendenti possono richiedere un trasferimento vedendosi coprire le spese legate da parte di Google stessa senza bisogno di giustificazioni.

Meta dal canto suo ha espresso un’opinione attraverso Sheryl Sandberg, uno dei direttori operativi. In un post pubblicato su Facebook Sandberg ha affermato la gravità di quello che vede come un grande passo indietro rispetto al presente e ha garantito che anche Meta intende coprire eventuali spese di viaggio legate a necessità mediche.

Se questi nomi non bastassero, ce ne sono ancora molti altri. Tra questi Uber, Starbucks, Yelp e Disney.

 

🔴 FONTI: www.seattletimes.com

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