Strane attività sul Sole, la NASA indaga: lo studio dei bagliori porta ad una scoperta incredibile

La NASA ha mostrato una foto sorprendente del Sole dove si notano curiosi bagliori che partono dalla superficie. L’immagine ottenuta grazie al Nuclear Spectroscopic Telescope Array mostra emissioni di raggi X, di colori blu e verde. 

raggi x solari
Il sole emana dei bagliori a livello della sua superficie che al telescopio nucleare appaiono di colore azzurro e verde. – Androiditaly.com

Grazie a uno degli strumenti di cui la NASA va più orgogliosa il Sole sta rivelando sempre più informazioni se di sé. Le ultime foto che il NuSTAR (Nuclear Spectroscopic Telescope Array) ha rivelato ritraggono la superficie della nostra stella e mostrano anche qualcosa di particolare. Vale a dire dei bagliori nelle tonalità del blu e del verde, che rappresentano emissioni di raggi X.

I colori che queste luci assumono nelle immagini del NuSTAR svelano l’energia delle radiazioni emesse. Il colore verde corrisponde all’energia compresa fra i 2 e i 3 kiloelettronvolt, il blu invece a quella compresa fra i 3 e i 5 kiloelettronvolt. Emergono nettamente negli scatti rispetto alla superficie solare, rossa e incandescente con i suoi 3 milioni di gradi. Nulla di spaventoso come le eruzioni solari, comunque. Anzi, su Instagram pare che la foto della NASA abbia raccolto ammirazione.

Grazie a queste foto continua l’avanzata del progetto nato nel 2010 alla NASA relativo al Sole, ossia il Solar Dynamics Observatory. Abbreviato generalmente in SDO, serve principalmente a scoprire l’influenza della stella e dei suoi fenomeni a livello terrestre.

L’SDO negli anni

superficie sole
Negli anni l’SDO non ha mai perso di vista il Sole per continuare a studiarlo. – Androiditaly.com

Questo progetto prese avvio per la precisione l’11 febbraio 2010 con il lancio del telescopio che diede il nome al progetto. Inizialmente la durata della sua missione sarebbe dovuta essere di cinque anni circa, per poi essere estesa a oltre dieci anni. NuSTAR, lanciato nel 2012, è un apparecchio già più giovane.

Tra gli aspetti su cui si è concentrato di più l’SDO c’è sicuramente il campo magnetico attorno alla stella e le sue variazioni. Si tratta della ricerca chiamata AIA, ossia Atmospheric Imaging Assembly. Questo infatti esercita influenza sia nello spazio prossimo che sui pianeti, tra cui il nostro. Sempre questo strumento spaziale ha misurato negli anni la radiazione ultravioletta rilasciata, che ha un grosso influsso sull’armosfera terrestre. Un’analisi indicata come EUV Variability Experiment, dove l’acronimo EUV sta per Extremely UltraViolet.

Per ciascuna delle ricerche portate avanti servono moltissime foto prese a intervalli molto brevi (qualche secondo) per ricostruire le variazioni che interessano il Sole.

 

🔴 FONTI: www.thesun.co.uk

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