Chi vive in questa regione potrà accedere al Metaverso, cosa troveranno i residenti?

Ci sono pareri contrastanti sul Metaverso soprattutto negli ultimi tempi. Eppure anche se il mondo virtuale sembra arrancare il Piemonte ha deciso di fare un tentativo. La regione creerà infatti una piattaforma virtuale per la pubblica amministrazione.

piattaforma realtà virtuale
Perché doversi recare ogni volta negli uffici dei comuni quando si può comodamente indossare un visore? – Androiditaly.com

Il Piemonte prepara sportelli virtuali

Da un lato ci si interroga se il Metaverso valesse la pena di investimenti ingenti come quelli di Zuckerberg, dall’altra c’è chi lo vede ancora con fiducia. Tra questi ultimi c’è addirittura un’intera regione italiana che punta a creare la propria piattaforma già entro l’anno prossimo.

Per essere precisi stiamo parlando del Piemonte. In cantiere ci sarebbe un ambiente virtuale dove i cittadini potrebbero comodamente accedere ai servizi della pubblica amministrazione. Niente più caccia al parcheggio vicino agli uffici e code in piedi agli sportelli, ma un accesso diretto anche da casa o da dove si vuole con gli strumenti adatti.

Il progetto è in mano al CSI della regione (Consorzio Sistemi Informativi Piemonte) e oltre a venire incontro ai cittadini per risparmiare tempo punta anche a svecchiare la pubblica amministrazione. L’immagine dei corridoi da riverniciare e degli uffici polverosi è quella che più le viene associata, ma per il Piemonte è ora di cambiare.

Si parte dagli sportelli di ascolto

ragazzo che nasconde il volto
Per prima cosa la piattaforma fornirà un portale per i giovani che subiscono atti di teppismo. – Androiditaly.com

Il primo servizio che si paleserà sulla piattaforma di realtà virtuale della regione sarà il supporto ai giovani vittime di atti di cyberbullismo o di azioni di teppismo. Oltre a rendere comodo l’accesso in questo caso usare la realtà virtuale serve anche come forma di tutela per la privacy dei ragazzi.

Molti giovani infatti sentono come una sconfitta il ricorrere all’aiuto di uno psicologo. Ma potersi presentare con un avatar può aiutare a motivarli a fare questa scelta. Si tratta di una consulenza professionale a tutti gli effetti ma mantenendo l’anonimato e senza neppure presentarsi di persona. Del resto l’applicazione Unobravo creata proprio da una startup italiana ha aperto la strada a questa forma di sedute virtuali.

Lo sportello di ascolto sarà la prima sperimentazione ma come precisato dall’assessore Matteo Marnati gradualmente arriveranno tutti gli altri servizi. In breve sulla piattaforma potrebbe diventare possibile anche pagare ticket sanitari o il bollo della macchina. Una transizione digitale in piena regola che molti aspettano già da tempo.

 

🔴 FONTI: www.cuneodice.it

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