La Cina contro le microtransazioni: nuovi divieti lasciano tutti spiazzati

Il governo cinese vara una serie di regolamenti molto stringenti che mirano a controllare il dilagare dei giochi online 

Il governo cinese mantiene le sue posizioni in maniera implacabile, in controtendenza al mercato mondiale – Androiditaly.com

La posizione di Pechino non pare cedere il passo a nessun tipo di apertura o transizione e per quanto riguarda il tema degli acquisti in rete e microtransizioni fa scattare un sistema di normative e paletti categorici. La scelta di limitare, controllare e contingentare il mondo degli acquisti online, con particolare attenzione a quello che è il target dei giovani e giovanissimi, non è che l’ennesima azione intrapresa.

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A precederla una direttiva ancora più stringente, che imponeva una fascia oraria prestabilita, ovvero dalle 20 alle 21, per tre ore a settimana. Questo è il tetto massimo consentito ai minori per dedicarsi alle attività ludiche in rete.

Cosa prevede il nuovo rigido regolamento nel governo di Pechino

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Tra gli aspetti cruciali previsti dall’entrata in vigore di questa stretta decisa dal governo cinese ne ritroviamo alcuni particolarmente interessanti rivolti ad un segmento specifico di utenti, ovvero i più piccoli:

  • Limite di età per gli acquisti digitali, posto ovvero ai minori di 8 anni
  • Per il range 8-16 anni è stabilito un tetto di spesa possibile pari a 50 CNY a transazione. Non si può affidare il limite giornaliero, inquanto quello mensile è fissato a 200 CNY
  • di poco più ampio il portafoglio consentito alla fascia 16 -19 anni, alla quale è concesso un esborso di 100 CNY al giorno a transazione, ma un budget mensile non superiore a 400 CNY

Quest’ultima cifra, secondo l’attuale cambio, corrisponderebbe a circa 53€. Diremo al pari di una paghetta settimanale. Il business dei videogiochi in rete però ha particolare appeal nel paese e questo spiega come mai gli interessi si siano rivolti alla regolamentazione di questo ambito specifico delle attività della popolazione.

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Ovviamente parlando di un target di minori la decisione di applicare delle multe non passerà sull’utente finale, bensì sulle società fornitrici, a cui viene in definitiva affidato il compito, nonché la responsabilità, di far rispettare i divieti. Saranno loro infatti a rispondere in prima persona delle inadempienze registrate piuttosto che del mancato rispetto delle procedere e dei limiti imposti dall’amministrazione.

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