Dopo un lungo periodo di inattività, pare che Google News sia finalmente ritornato. Ma quale è stato il motivo che non ha permesso a questa funzionalità di poter essere usata in Spagna? 
Offline da ben 7 anni, Google News è ritornato attivo sul suolo spagnolo dopo molto tempo in cui non ha potuto operare in quel luogo. Non capita spesso che una applicazione di Google venga messa da parte in questo modo e che poi riappaia dal nulla.
Tuttavia, grazie all’approvazione di una tassa collettiva con gli aggregatori di notizie – interessati eventualmente ai titoli delle testate giornalistiche -, abbiamo potuto vedere il ritorno di questa funzionalità già presente da anni negli altri paesi.
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Tutto questo è stato possibile grazie ad Alphabet e alla nuova legge di Madrid, la quale permetterà agli editori di contrattare con il motore di ricerca un prezzo allo scopo di indicizzare le news. Ritornerà online in Spagna probabilmente a partire dal prossimo anno, periodo in cui, le testate giornalistiche, potranno finalmente collaborare con Google in modo tale da poter diffondere le proprie notizie secondo quanto stabilito dalla normativa dell’UE.
Le cause dello spegnimento
Ma qual è il motivo dell’inattività di Google News fino ad adesso? Semplicemente, all’epoca era in vigore una legge secondo cui doveva essere pagata una tassa collettiva, indicata in merito all’uso dei motori di ricerca, per ottenere la licenza di pubblicare titoli e articoli dei media online. Ma, grazie alla nuova direttiva, tutto ciò non sarà più disponibile e, pertanto, gli editori spagnoli potranno finalmente ritornare su Google senza problemi. Si tratta di una vera e propria vittoria da non dimenticare in poche parole.
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Alphabet, sull’argomento dell’attivazione del servizio nel 2022, si esprime dicendo che:
“Insieme al ritorno di Google News la nuova legge sul copyright permette ai media spagnoli di prendere le loro decisioni su come i loro contenuti possono essere indicizzati e individuati e come vogliono fare soldi con quei contenuti. Nei prossimi mesi, lavoreremo con gli editori per raggiungere accordi che coprano i loro diritti secondo la nuova legge“.